Conoscere il territorio

Tesi sull'evoluzione del paesaggio nel vallone Fiolera

Conoscere il territorio

Disponibile online la tesi di Giacomo Marengo, neo dottore forestale, che ha studiato un vallone secondario della destra orografica della Valle Pesio.

È recentemente terminato un interessante studio della facoltà di scienze forestali e ambientali di Torino sull’evoluzione del paesaggio agroforestale in Valle Pesio che ha fruttato un soddisfacente 110 e lode al neo laureato Giacomo Marengo, coadiuvato dai professori Garbarino e Lonati e dal dottore Anselmetto.

La tesi di laurea ha analizzato l’evoluzione del paesaggio agrario e forestale dal 1954 al 2017 nel bel vallone di Fiolera a monte della frazione Vigna di Chiusa Pesio, utilizzando foto aree storiche e realizzando numerosi rilievi di campo perdurati per più di un anno.

La scelta del Vallone di Fiolera è motivata dalla sua variegata morfologia del territorio e dalla passata forte antropizzazione testimoniata dai numerosi nuclei abitativi presenti nell’area che hanno cagionato la creazione del bel itinerario escursionistico denominato “Via delle Borgate”.

Inoltre, il suddetto vallone e le sue borgate sono state scelte anni fa dalla studentessa francese Helene Copin che ha ipotizzato la creazione di una associazione fondiaria volta al recupero paesaggistico e produttivo dei boschi, prati e borgate di questo vallone secondario e poco conosciuto della Valle Pesio.

Lo studio di Giacomo Marengo ha portato alla luce i risultati dell’abbandono di questi luoghi a favore del ritorno del bosco ed in particolare delle formazioni forestali denominate tecnicamente ‘boschi di neoformazione’, costituiti principalmente da frassino, acero, betulla e pioppo tremolo.

Dal 1954 ad 2017 la superfice boschiva del Vallone è passata dal 70% al 92% aumentando di ben 66 ha soprattutto a discapito delle aree prative e pascolive, le quali sono invece passate dal 27% al 5% diminuendo di ben 65 ha, provocando una sostanziale modifica del paesaggio. La tesi si conclude indicando le potenzialità nel riutilizzo di questo territorio sia in campo forestale che pastorale, ma anche turistico, attraverso un nuovo approccio gestionale non realizzabile senza la creazione di una associazione fondiaria che accorpi i centinaia di piccoli proprietari della zona.


Ultimo aggiornamento: 25/05/2022

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