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Primi risultati di "Progetto Aisone"

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Sul n. 10 dei Quaderni del Museo Civico di Cuneo i primi risultati dello studio scientifico avviato dall'Università di Milano, a luglio scorso, nella Riserva naturale Grotte di Aisone.

Il riparo n. 10 nella Riserva Grotte di Aisone | G. Bernardi.

Per la Riserva naturale Grotte di Aisone e il sito archeologico compreso in essa, l'estate 2022, è stata l'occasione di una riscoperta che nel breve-medio termine darà importanti ricadute scientifiche e quindi culturali e turistiche.
Di questa prima fase di studi l'ultimo numero (10 del dicembre 2022) dei Quaderni del Museo Civico di Cuneo riporta un lavoro di restituzione a cura di Umberto Tecchiati, Gian Battista Garbarino, Stefania Padovan, Stefano Viola, Letizia Barillari, Matteo Orsi, Luca Perolfi, Miriana Ribero, dal titolo Nuove ricerche archeologiche e paleoambientali nell’area della Riserva delle Grotte di Aisone.

Le cavità dell'area protetta sede di un insediamento stagionale fin dal Neolitico e le zone limitrofe sono al centro del nuovo progetto di ricerca in cui sono coinvolti diversi attori: la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo (SABAP-AL), l'Università degli Studi di Milano, il Politecnico di Torino, il Comune di Aisone, l'Unione Montana Valle Stura e naturalmente l'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime.

Dopo incontri e sopralluoghi, a luglio 2022, è cominciata l'attività sul campo a cura di studenti del corso di laurea magistrale in archeologia, specializzandi della scuola di specializzazione in Beni archeologici e ricercatori dell'Università degli studi di Milano.

L'équipe si è dedicata alla ricognizione del territorio che ha permesso di individuare i punti di maggior interesse dal punto di vista archeologico e progettare le prossime fasi della ricerca, che includeranno lo scavo di limitati sondaggi all’interno dei ripari di maggior interesse. Da questi si potranno ottenere dati sulla stratigrafia, resti faunistici e archeobotanici, campioni per la datazione al radiocarbonio e campioni di terreno, oltre a diverse tipologie di manufatti. Inoltre, il riesame dei reperti, in collaborazione con il Museo Civico di Cuneo e la Soprintendenza, permetterà di inquadrare meglio le prime e uniche ricerche svolte nell’area. Tutti questi elementi, uniti ad un attento rilievo topografico e all’analisi dei dati ottenuti in una prospettiva locale e territoriale permetteranno di definire le modalità di frequentazione e di sussistenza dell’area e la sua economia.

Già dalle prime indagini i siti e le aree indagate hanno restituito il loro potenziale facendo immaginare nuovi scenari relativi la frequentazione antica della Valle Stura.

Ultimo aggiornamento: 26/01/2023

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