Scuola e formazione

Corso del CAI per docenti sul tema lupo

Scuola e formazione

Insegnanti delle scuole medie e superiori, provenienti da tutta Italia, nel Parco delle Marittime per una formazione di quattro giorni sul predatore.

Un momento del corso nella sala Bianco presso la sede delle Aree Protette Alpi Marittime | N. Villani.

Quaranta insegnanti provenienti da tutta Italia (con una presenza importante delle regioni insulari: tre i docenti in arrivo dalla Sicilia, due dalla Sardegna) si sono ritrovati nel pomeriggio di giovedì 30 settembre presso la sede di Valdieri delle Aree Protette delle Alpi Marittime per l’inaugurazione del corso “Il ritorno dei grandi carnivori: il lupo”.

L’appuntamento, organizzato dal Club Alpino Italiano fa parte delle proposte che il Ministero della Pubblica Istruzione ha autorizzato ai fini della formazione del personale della scuola.
Con questo ciclo di aggiornamenti - si legge nella presentazione del corso - il CAI, con il contributo fattivo del suo gruppo di lavoro sui Grandi Carnivori e del Gruppo Regionale Piemonte, intende fornire una corretta e oggettiva informazione sul fenomeno del ritorno dei grandi carnivori selvatici, che sta venendo sempre più alla ribalta nel nostro paese e in altri paesi europei. Ci si prefigge di far conoscere, da un punto di vista scientificamente documentato un animale carismatico come il lupo, illustrando le ragioni che hanno provocato nei secoli passati la sua riduzione, fin sulla soglia dell’estinzione, e i profondi mutamenti ambientali che stanno consentendo oggi la ricolonizzazione di vaste zone di territorio nazionale. Questo ritorno, benché entusiasmante da un punto di vista naturalistico, presenta aspetti di forte problematicità in quanto riaccende antichi conflitti con il mondo dell’agricoltura e della zootecnia e fa anche riaffiorare paure ataviche, da tempo sopite per l’assenza o per la ridotta presenza di questi predatori. Date le attuali possibilità di comunicazione mediatica il problema sta acquistando una risonanza amplissima, con la diffusione di molta pessima informazione, se non disinformazione, e tentativi di strumentalizzazione.”

Il veterinario e socio del CAI Fossano Ivan Borroni, che ha curato l’organizzazione del corso, spiega: “Il CAI da parecchio tempo accompagna questo ritorno con un’azione che intende proporne una visione equilibrata, nella quale non prevalgano emotività e preconcetto e dove tutte le parti in causa possano far valere le loro ragioni, al fine di costruire un percorso di accettazione quanto più possibile condiviso. Accettazione che non può prescindere da un approccio “laico” al problema, basato su corrette basi scientifiche, scevro da estremizzazioni e da semplificazioni unilaterali che non tengano nel dovuto conto la complessità del problema in un territorio fortemente antropizzato come quello italiano.”

Nelle quattro giornate di corso (da giovedì 30 settembre a domenica 3 ottobre) oltre a lezioni condotte da esperti, tra cui Francesca Marucco, una delle massime autorità in tema di lupo a livello europeo, sono previste uscite sul terreno e la visita al Centro faunistico di Entracque. “Siamo onorati – ha sottolineato nel suo saluto Piermario Giordano, presidente delle Aree Protette delle Alpi Marittime – di essere stati scelti per lo svolgimento di questo corso. Voglio pensare che si tratti di un riconoscimento per quanto il nostro Ente ha fatto dal momento della ricomparsa del lupo nelle Alpi fino a oggi, sia per approfondire le conoscenze su questa specie e garantirne il futuro, sia per individuare interventi mirati al contenimento degli impatti che il predatore ha sulle attività umane, in particolare la pastorizia”.

Ultimo aggiornamento: 07/10/2021

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