Servizio Civile Universale

Ripartito lo "Scu" con Cecilia, Elena e Silvia

Servizio Civile Universale

Sono tre, sono ragazze, sono preparate e volenterose, sono Cecilia, Elena e Silvia le volontarie che per un anno ci affiancheranno nella tutela e valorizzazione di Parchi e Riserve.

Da sinistra Cecilia, Elena e Silvia | A. Barale.

Si sono presentate il 13 dicembre, sorridenti e con una grande carica di entusiasmo, le nuove volontarie del Servizio Civile Universale presso l’Ente Aree Protette Alpi Marittime: Cecilia Dutto, cuneese, Silvia Mattiauda, torinese ma con un piede in Valle Gesso dove da tempo ha stabilito il suo domicilio, ed Elena Testore, vercellese. Sono le giovani che lavoreranno con noi per un anno intero, partecipando a iniziative rivolte allo sviluppo sostenibile enunciate nell’Agenda 2030 dalle Nazioni Unite.

Cecilia, 28 anni, dopo la triennale in Produzione e gestione degli animali in allevamento e selvatici a Veterinaria si è laureata in Evoluzione del comportamento animale e dell’uomo presso il Dipartimento di Scienze naturali. “Ho scelto di fare la volontaria perché il Parco mi ha sempre attratto – racconta la giovane - soprattutto per la presenza della fauna alpina e per la dimensione in cui i selvatici vivono. Si tratta di una realtà, quella dell’area protetta, che lavora con l’ambiente e gli animali senza interagire troppo con essi, se non quando è necessario. Penso che il loro benessere debba passare attraverso la cura e la tutela dell’ambiente e poco attraverso l’interazione diretta. È questo che mi interessa particolarmente e che nel mio percorso di studi ho trattato approfondendo in particolare il tema del benessere animale, anche se applicato in altri contesti”.

Elena, 25 anni, ha in tasca la triennale in Scienze naturali e la laurea magistrale in Biologia dell’ambiente con una tesi sul monitoraggio della batrocofauna (rane, rospi, ecc.) e fauna ittica nella Riserva naturale Crava Morozzo e nell’Oasi della Madonnina, siti protetti da Rete natura 2000. Vien da sé che il suo interesse principale siano quelle specie un po’ neglette e in genere non troppo amate del regno animale: anfibi, pesci e rettili. Ma i suoi orizzonti sono assai più ampi e il Servizio civile è l’occasione per esplorarli: “Vorrei capire come opera un’area protetta nei vari ambiti, dalle attività di monitoraggio della fauna al turismo. Questo anno che mi accingo a trascorrere presso il Parco penso che sarà un’esperienza per acquisire nuove conoscenze perché all’Università si studia molto ma ci sono aspetti che si imparano meglio sul campo che sui libri”.

Silvia ha 23 anni. È laureanda in Scienze forestali e non è un volto nuovo per chi frequenta la Valle Gesso perché è accompagnatrice naturalistica, collaboratrice della cooperativa Montagne del Mare che gestisce alcune strutture turistiche dell’Ente e anche membro nel direttivo dell’associazione Amico Parco. Spiega che per lei l’adesione al Servizio civile, “… nasce dal racconto della positiva esperienza di Chiara Falco che ha fatto la volontaria l’anno scorso e anche dai contenuti del nuovo Bando Ambiente pubblicato per i reclutamento dei volontari nel Parco. Questo offre l’opportunità di fare esperienza pratica a chi come me attraverso il proprio percorso di studio ha acquisito soprattutto competenze teoriche. Oltre a ciò conoscere meglio la realtà dell’Ente permetterà di sviluppare al meglio i progetti che ho per il futuro”.
E quali sono? “Il progetto che vorrei portare avanti è quello di fare la guida naturalistica a tempo pieno anche se sono consapevole delle difficoltà che ci sono a vivere di questa attività”.
Il desiderio di Elena invece è di “… lavorare nel Parco o comunque nella natura, all’aria aperta, perché rinchiusa in ufficio proprio non mi ci vedo”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Cecilia che si è già portata avanti partecipando ai recenti concorsi banditi dall’Ente per guardaparco e per addetto nel settore Animazione e Didattica. Non è tra i primi assunti ma si è classificata in entrambe le graduatorie.
Oltre all’ambiente la grande passione di Cecilia sono i cavalli, quelli liberi. Racconta: “Ho svolto la tesi in Toscana, in Lunigiana, nell’oasi equina (Equiluna) dove viene applicata una gestione etica degli animali. I cavalli sono mantenuti allo stato brado e vivono in branco la loro dimensione sociale: non sono rinchiusi in box, hanno a disposizione spazi e poi per le attività si cerca di instaurare una relazione con il cavallo per capire quale rapporto si può sviluppare tra animale e conduttore, senza l’uso di mezzi coercitivi. Un approccio che mi piacerebbe trasmettere soprattutto ai più piccoli, perché se questi principi etici vengono appresi da bambino non si dimenticano più”.

Elena invece, da tre anni fa la volontaria in un canile: “Un’attività che mi rende felice. Essere qui e non vedere i miei cani mi fa uno strano effetto, ma in questa nuova esperienza potrò affrontare l’argomento del randagismo canino che è legato alla conservazione del lupo, una specie che mi affascina”.
Se camminando nel Parco vi dovesse capitare di ascoltare in posti e orari improbabili delle note occitane, sappiate che non state sognando. Con buone probabilità è Silvia che sta accompagnando un gruppo di escursionisti con il suo “semiton” (fisarmonica diatonica): “Sono appassionata di musica occitana, ma anche di tutto ciò che sta dietro, come gli aspetti culturali e storici che riguardano il nostro territorio. Mi piace suonare l’organetto e anche la cornamusa, ma la cosa più bella e che mi dà maggior soddisfazione è la condivisione con gli altri. Per questo da alcuni anni organizzo, in qualità di accompagnatrice, programmi di escursioni naturalistiche musicali”.

Cecilia, Elena, Silvia sono tre giovani in gamba, coraggiose, determinate e anche generose perché chi si impegna nel Servizio Civile Universale lo fa per sé ma anche per la tutela e la valorizzazione del Parco e quindi per tutti noi.

Ultimo aggiornamento: 29/12/2022

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