Valle Pesio

Giornate del FAI d'autunno

Valle Pesio

Due "Giornate d'autunno" con il Fondo per l'ambiente italiano in Valle Pesio per scoprire il patrimonio naturale e culturale con la Delegazione Fai Cuneo e Gruppo Fai Giovani Cuneo.

Fotografia: autunno in Valle Pesio. | A. Rivelli.
Autunno in Valle Pesio. | A. Rivelli.

Sabato 14 e domenica 15 ottobre lasciati sorprendere dalla ricchezza e dalla varietà dei tesori di storia, arte e natura che si celano, inaspettati e stupefacenti della Valle Pesio.
L’invito è del Fai - Fondo per l'ambiente italiano che in occasione della campagna nazionale di raccolta fondi "Ricordiamoci di salvare l'Italia" ha organizzato due giornate dense di occasioni per far scoprire al pubblico il patrimonio culturale e naturale di Chiusa di Pesio, comune del Parco naturale del Marguareis che patrocina l’iniziativa. Un territorio, quello della Valle Pesio, segnato dalla presenza dei monaci Certosini che, per secoli, hanno conservato il patrimonio forestale della valle lasciando preziose testimonianze architettoniche ed artistiche. Beni di cui nel week-end di metà mese promuovono la visita la Delegazione FAI di Cuneo e il Gruppo FAI Giovani Cuneo.

Correria della Certosa di Pesio

Fraz. San Bartolomeo di Chiusa di Pesio
- 14 e 15 ottobre - Visite a cura narratori FAI dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Contributo suggerito: €. 5,00 – Iscritti FAI €. 3,00. Contributo non richiesto per chi si iscrive al FAI in loco (non valido per i rinnovi)
Posta nelle immediate adiacenze della Certosa di Pesio, sulla sponda sinistra del torrente Pesio, il complesso della correria rappresenta il primo nucleo dell'insediamento certosino nella valle, fondato nel 1173, a seguito di una donazione dei signori di Morozzo, feudatari della zona per conto del vescovo di Asti, dei terreni situati nell'alta Valle del Pesio al monaco certosino Ulderico da Casale, proveniente probabilmente dalla casa madre la Grande Chartreuse. Il complesso di edifici era formato da una recinzione a muro quadrangolare di cui si conserva l’antico portale ad arco con conci lapidei scolpiti con motivi stilizzati alternati a mattoni recentemente restaurato. Al suo interno racchiudeva i fabbricati residenziali, le strutture funzionali per la gestione dell'azienda agricola (magazzini, cantine, stalle per gli animali e un orto) e la chiesa, dedicata a san Giovanni Battista che rappresenta oggi la struttura medievale della certosa meglio conservato in alzato. L'edificio, semplice e severo, ha una facciata a capanna aperta da una monofora e da unico portale sormontato da una lunetta ad arco a sesto acuto. All'interno presenta una pianta quadrangolare, con un'abside semicircolare, a navata unica coperta con una volta a botte che ha sostituito nel XVI secolo quella originale a capriate, sopraelevando l’edificio originario.
Nei tempi successivi i monaci si espansero sull'altra sponda del torrente Pesio, ponendo le basi di un imponente complesso monastico che si espanse costantemente nei secoli fino a quando venne soppresso dalle forze napoleoniche nel 1802. La Correria divenne così il luogo destinato ai conversi, i membri laici della comunità che potevano dedicarsi alle occupazioni materiali.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI
I giovani narratori FAI vi condurranno in un percorso che, partendo dall’antico portale vi condurrà nella piccola ma suggestiva chiesa di San Giovanni Battista e delle sue pertinenze recentemente restaurate.
Durata della visita: 30’ ca.

Certosa di Santa Maria in Valle Pesio

Fraz. San Bartolomeo di Chiusa di Pesio
- 14 e 15 ottobre - Dalle ore 10:00 alle ore 18:00. Visite a gruppi ore 10:00, 11:00, 12:00, 14:00, 15:00, 16:00, 17:00.
Contributo suggerito: €. 5,00 – Iscritti FAI €. 3,00. Contributo non richiesto per chi si iscrive al FAI in loco (non valido per i rinnovi).
In occasione degli 850 anni dalla sua fondazione i volontari FAI invitano a scoprire la Certosa di Santa Maria di Pesio costruita nel 1173, nel periodo di massimo splendore del monachesimo medievale, quando la parte alta della valle venne ceduta dai signori di Morozzo al priore Uldrico dell’Ordine Certosino. La sua posizione geografica la collocava sulla strada tra la Grande Chartreuse di Grenoble e la prima certosa italiana, fondata direttamente da San Brunone nel 1090, a Serra San Bruno in Calabria: dopo quella di Casotto fondata nel 1170, nella vicina valle omonima, Pesio fu così la terza certosa costruita in Italia che accolse i tanti monaci provenienti proprio da Casotto. L’area montana ben si adattava al desiderio di isolamento e silenzio richiesto dalla regola certosina, ma la privazione di una vasta area di terreni ricchi e fertili e dei suoi prodotti, dal taglio della legna ai pascoli e alla pesca, provocò negli abitanti della valle un’aspra ostilità nei confronti dei monaci sfociata in ripetuti atti di violenza puniti con la scomunica. L’attività dei monaci si espanse ben presto fuori valle con la creazione di grandi tenute alle porte di Cuneo, trasformando così la Certosa in un grande e potente ente commerciale ed agricolo, ricco di privilegi ed esenzioni. Il volto odierno del complesso si deve però al rinnovamento messo in atto dal XVI sec., dopo le devastanti incursioni dei valligiani che continuavano a rivendicare la possibilità di sfruttare i terreni per il loro sostentamento. La struttura venne ingrandita con la costruzione del chiostro grande e della chiesa superiore (1530 ca.) decorata dai più quotati artisti del Seicento piemontese, attivi in quegli anni anche nella capitale sabauda per i Savoia. Al suo interno si potevano trovare dipinti di Antonino Parentani, stucchi dei luganesi Rusca, affreschi e tele del Claret, il tutto sotto la supervisione di Giovenale Boetto. Dal 1802, con la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone, l’intero patrimonio venne venduto all’asta e disperso. Rimasta a lungo chiusa, devastata dalle intemperie e dalle nevicate, sarà restaurata intorno alla metà dell’Ottocento e trasformata in stabilimento idroterapico, frequentato dalla migliore società europea, dalle principesse Savoia a Camillo Benso Conte di Cavour, da Massimo d’Azeglio a Giovanni Giolitti a Stendhal.
Oggi al livello inferiore troviamo la chiesa duecentesca, raccolta e semplice nei suoi paramenti murari in laterizi e la sala capitolare coperta da volte a crociera poggianti su un massiccio pilastro centrale con capitello in pietra rosata. Salendo l’imponente scalone progettato da Giovenale Boetto si giunge al livello superiore affacciato sul grande chiostro che ha subito radicali trasformazioni nel corso dell’Ottocento, con l’abbattimento dell’ala orientale in periodo napoleonico e i pesanti rimaneggiamenti all’ala settentrionale per adattare la struttura alle esigenze dello stabilimento idroterapico. Si possono però ancora ammirare i capitelli scolpiti con grande varietà di motivi ornamentali. Nonostante la devastazione delle truppe francesi la chiesa superiore, recentemente restaurata, colpisce ancor oggi per la ricchezza e lo sfolgorio dell’arredo, in netto contrasto con la chiesa inferiore. Oltre agli affreschi della volta con le storie della Vergine di Antonino Parentani (XVII sec.) e quelli della navata con episodi evangelici del Claret rimane la tela dell’altare maggiore raffigurante la Madonna con il Bambino, attribuibile a un pittore di area saviglianese.
Chiusa in seguito allo scoppio della Prima guerra mondiale, la Certosa riacquistò la sua vocazione nel 1934 quando giunsero i Padri Missionari della Consolata che ancora oggi la abitano e la curano. Oggi grazie al loro operato, nell’antica certosa si riuniscono migliaia di pellegrini in cerca di silenzio, propensi alla preghiera ed alla meditazione, negli ambienti ove per secoli le orazioni ed i canti dei monaci scandivano il passare del tempo. COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI
I volontari FAI, in collaborazione con i Padri della Consolata, vi condurranno in un percorso che vi porterà a scoprire la suggestiva chiesa inferiore, il chiostro con le celle monastiche e la cinquecentesca chiesa superiore.
Durata della visita: 1 h. ca.

Parco del Marguareis – Escursione al Rifugio Pian delle Gorre

- 14 e 15 ottobre – partenza ore 10:15 ritrovo Madonna d’Ardua
Escursione di media difficoltà con accompagnatore naturalistico “Chamin”; durata 6h ca.; si suggerisce abbigliamento sportivo e scarpe da trekking con impermeabile in caso di maltempo. Pranzo incluso presso il rifugio Pian delle Gorre (polenta e dolce)
Contributo suggerito (da 10 anni): €. 35,00 – Iscritti FAI €. 30,00. Min. 15 max. 40 partecipanti per gruppo.
Iscrizioni e info: faiprenotazioni.fondoambiente.it 3515556443
Primo parco ad essere istituito - nel 1978 - dalla Regione Piemonte, dal 2016, il Marguareis fa parte, insieme al Parco Naturale Alpi Marittime, dell’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime. Ha il suo cuore e il suo simbolo nel massiccio calcareo del Marguareis, compreso nella sezione delle Alpi Liguri, che ospita uno dei più importanti sistemi carsici d’Europa. Dalle vette più alte, che superano i 2600 metri, lo sguardo spazia dalla Corsica al Monte Rosa. Al di sotto dei 2000 metri, splendidi boschi di abete, faggio e larice fanno ombra agli escursionisti, mentre negli ambienti più in quota più difficili vegeta l’ostinato pino mugo.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI
Insieme ad una guida naturalistica scopriremo uno dei grandi protagonisti del parco: il lupo, tornato a popolare il territorio a metà degli anni ’90; una presenza molto discussa, problema per alcuni e risorsa per altri, oltre ad essere protagonista di racconti e leggende dell’immaginario collettivo. Sicuramente la prova migliore di un ambiente integro e vitale. Con un racconto semplice e leggero cercheremo di trovare le risposte sul campo, scoprendo la biodiversità del luogo, fra un’eccezionale varietà di specie floristiche, e la diversificata e ricca presenza della fauna, dove sono ben rappresentate le più tipiche specie alpine: caprioli, cervi, camosci, marmotte, aquile e fagiani di monte. Durata della passeggiata: 6 h. ca.

Mostra fotografica Michele Pellegrino – Parco archeodidattico La Roccarina

Via Sant'Anna, 34, Chiusa di Pesio
- 14 e 15 ottobre - Dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Contributo suggerito: €. 5,00 – Iscritti FAI €. 3,00. Contributo non richiesto per chi si iscrive al FAI in loco (non valido per i rinnovi).
La sede operativa dell’Ente Parco Naturale Alpi Marittime non è soltanto un edificio amministrativo alle porte di Chiusa di Pesio, ma una vera “porta aperta” sul parco, con un centro per la didattica immerso nella natura nell’area Roccarina dove un facile anello escursionistico unisce alcuni punti di interesse, come il villaggio archeodidattico, la fornace per la produzione di calce e la vicina palazzina di caccia del Mombrisone. Il percorso culmina nel punto panoramico su cui sorgono i resti, oggi messi in sicurezza e valorizzati con una piattaforma panoramica, della grangia certosina del Castlà, fondata nel 1206 e affacciata sulla parete crollata di una vecchia cava. La sede ospita anche una mostra fotografica permanente che, attraverso decine di immagini in bianco e nero realizzate e sviluppate personalmente in camera oscura dal fotografo chiusano Michele Pellegrino (1934), tratta principalmente il tema della montagna con un’attenta analisi dell’ambiente, del paesaggio, dell’architettura e dei suoi abitanti.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI
Sarà possibile visitare la mostra fotografica con il commento personale dell’artista fotografo Michele Pellegrino, eccezionalmente presente per raccontare la “sua” valle Pesio. Il giardino fitoalimurgico, una specie di "orto" che ospita specie vegetali spontanee di interesse alimentare sarà spiegato direttamente da un guarda parco. Il parco archeodidattico sarà illustrato dall'archeologa e guida Parco Elisa Leger che accompagnerà i visitatori alla scoperta della ricostruzione di un antico villaggio dell’età del bronzo.
Durata visita: 1h. ca.
Possibilità di passeggiate in autonomia. Area picnic attrezzata a disposizione.

Castello di Mirabello - Passeggiata

Via Sant’Anna, 34 - Chiusa di Pesio
15 ottobre 2023 - Partenze gruppi dal banco FAI Sede Parco Naturale Valle Pesio: ore 10:15 e 14:15.
Passeggiata di media difficoltà con accompagnatore naturalistico “Gira&Tuira”; durata 2h ca.; si suggerisce abbigliamento sportivo e scarpe da trekking con impermeabile in caso di maltempo.
Contributo suggerito: €. 5,00 – Iscritti FAI €. 3,00. Contributo non richiesto per chi si iscrive al FAI in loco (non valido per i rinnovi). Iscrizioni e info: faiprenotazioni.fondoambiente.it 3515556443
Il castello di Mirabello domina da est l'abitato di Chiusa Pesio sul poggio del Monte Cavanero. Per la sua posizione strategica vennero edificati in diverse epoche storiche due luoghi fortificati. Il primo, in epoca romana, era situato sul cucuzzolo alle spalle dei ruderi attuali, un luogo fortificato atto ad ospitare una modesta guarnigione di legionari dislocati all'inizio della Valle Pesio per controllare la strada romana che, valicata le Alpi, sboccava sul mare della Liguria. Il secondo castello venne fatto edificare da Agamennone III, feudatario di Chiusa dal 1569 al 1583 e ultimo dei Marchesi di Ceva. Si componeva di tre piani, ognuno dei quali era suddiviso in due camere a ovest e in un salone ad est. L'edificio dopo alcuni anni venne abbandonato dai proprietari ed iniziò così la sua decadenza aggravata dal violento terremoto del 23 febbraio 1887 e dalla bufera abbattutasi nel gennaio dell'anno successivo. I pochi ruderi rimasti vennero in gran parte abbattuti il 16 settembre 1943 quando una colonna tedesca delle famigerate SS fece crollare il muro che univa due tronconi laterali del castello sparando una decina di colpi di cannone per intimidire gli abitanti di Chiusa Pesio. Oggi i ruderi sono stati recuperati con la creazione di una suggestiva terrazza panoramica, accessibile in massima sicurezza.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI
Partendo dal banco FAI in prossimità della sede del Parco Naturale Valle Pesio un accompagnatore naturalistico ci condurrà in una piacevole passeggiata nel foliage dei boschi vestiti dei caldi colori autunnali per raggiungere il castello di Mirabello e godere di un panorama unico che spazia sulla pianura cuneese.
Durata della passeggiata: 2h. ca

Ultimo aggiornamento: 18/10/2023

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