Conservazione

Salvato un avvoltoio monaco

Conservazione

I guardiaparco recuperano un avvoltoio monaco in Valle Stura e lo salvano da morte certa.

Luciano Remigio, responsabile del Centro di Bernezzo, Luca Giraudo e Paolo Fantini | S. Giordana.

Salvato il 20 novembre un avvoltoio monaco in valle Stura. L'uccello inanellato e dotato di emettitore satellitare è rimasto "intrappolato" dal maltempo, tra Marittime e Cozie.
L'animale battezzato "lavande" è uno dei 41 avvoltoi liberati dal 2005, (dal 2014 con Gps) nell'ambito di un progetto di reintroduzione internazionale nel Verdon, a cura di LPO (Ligue pour la Protection des Oiseaux), con soggetti allevati in centri di recupero spagnoli. Su segnalazione dei tecnici del CACN4 (Comprensorio alpino CN4), i guardaparco delle Alpi Marittime e l'ornitologo Luca Giraudo mercoledì mattina hanno recuperato l'animale destinato a morte sicura perché impossibilitato ad alimentarsi.

L'avvoltoio è ora ricoverato nel Centro ricovero animali selvatici di Bernezzo per le prime cure, in attesa che i francesi di LPO (Ligue pour la Protection des Oiseaux) antenne Verdon vengano a recuperarlo per farlo tornare a volare nei cieli della Provenza.

L'avvoltoio monaco è un uccello cui la "natura" gli ha affidato il ruolo ecologico di eliminare i corpi degli ungulati nei pascoli di montagna.
La sua presenza è fortemente legata all'uomo e alla pastorizia (poche colonie rare in Europa vivono in autosufficienza con popolazioni di ungulati selvatici).

Ultimo aggiornamento: 28/11/2019

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