Venerdì 15 novembre si è tenuto presso lo Spazio incontri della Fondazione CRC, il convegno "Bin n'tel bosc. Terapia forestale e servizi ecosistemici" dedicato a che cosa i boschi, fuori e dentro la città, possono darci per farci stare bene. L'evento è stato organizzato dalle Aree Protette Alpi Marittime e da Weco impresa sociale nell'ambito del progetto "Bin n'tel bosc", sostenuto dalla Fondazione CRC nell'ambito del bando Impegnati nei diritti . Federico Borgna per la Fondazione ha aperto la mattinata portando i saluti e i migliori auspici per un lavoro win-win di formazione e azione che contribuisce ad avvicinare cittadini e aree protette, comunità e territori in un'ottica di salute e sostenibilità ambientale. Sulla stessa falsariga sono stati gli interventi del presidente delle Aree Protette Piermario Giordano e del presidente di Weco impresa sociale Angelo Perez: "Bin n’tel Bosc è uno dei progetti che meglio racconta il concetto di Eco-community Empowerment su cui Weco lavora da tempo: la comunità (fatta di professionisti e beneficiari) interagisce con il territorio (l’ambiente bosco) in modo nuovo e virtuoso, con effetti positivi per tutte le parti coinvolte".

L'obiettivo della mattinata era rispondere in modo efficace e scientificamente solido alla domanda “Qual è il legame tra il benessere psicofisico e il bosco?”
Per iniziare a rispondere, Luigi Vallome di Weco e Irene Borgna delle Aree Protette Alpi Marittime hanno presentato i risultati raggiunti con la prima edizione del progetto Bin n'tel bosc: oltre 26 professionisti formati alla conduzione di esperienze immersive in bosco, 449 beneficiari che hanno potuto sperimentare esperienze guidate di cui 100 studenti della scuola secondaria di Chiusa Pesio, 289 studenti del liceo "Pellico-Peano" e 50 persone della cooperativa Progetto Emmaus. Un breve video riassume i risultati di questa prima esperienza, sostenuta sempre dalla Fondazione CRC nell'ambito del bando Explora.

A seguire, Federica Zabini e Francesco Meneguzzo, ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l’Istituto per la BioEconomia di Firenze, hanno illustrato i documentatissimi risultati delle loro ricerche sulla terapia forestale, pubblicati in due volumi (2020 e 2022). In chiusura, Alberica Orsa Mion, ricercatrice dell’Università degli Studi di Milano, ha presentato i primi risultati dello studio condotto insieme al professor Giorgio Vacchiano sugli effetti degli spazi verdi urbani e periurbani sul benessere collettivo, evidenziando come le aree verdi pubbliche possano contribuire positivamente alla salute dei cittadini. Un dibattito molto vivace ha tenuto incollato alle sedie un pubblico molto attivo e partecipe fino all'ora di pranzo.

E ora? La seconda edizione del progetto Bin n'tel bosc è in pieno svolgimento. Il 18 novembre è partito un percorso formativo online e in presenza che ha un duplice obiettivo: ampliare il numero di conduttori di esperienze immersive in bosco e approfondire le conoscenze degli operatori già formati. Il successo delle iscrizioni ha ampiamente superato le previsioni: ben 150 persone hanno iniziato con entusiamo il percorso, a testimonianza del grande interesse per l'argomento. Altre azioni chiave del progetto, sviluppate a partire dal 2025 vedranno la squadra multidisciplinare di Bin n'tel bosc collaborare con il Centro di Salute Mentale dell’ASL CN1 per definire esperienze orientate non solo al benessere ma anche alla prevenzione e alla cura dei disturbi psicochici e quindi condurre in bosco 500 nuovi beneficiari (studenti, persone con disabilità, anziani e pazienti psichiatrici). Un ulteriore importante risultato cui il progetto mira è la certificazione di alcune aree boschive delle Aree Protette Alpi Marittime particolarmente efficaci per il benessere psicofisico.

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