Conservazione

Formazione sulla Mostela alpina

Conservazione

Nella sede del Parco a Entracque una giornata di formazione sull'utilizzo della Mostela alpina nel monitoraggio dell'ermellino e di altre specie d'alta quota.

La foto di E. Chiesa mostra il gruppo che si è formato mercoledì 28 maggio. Seduto al centro Marco Granata con la Mostela alpina. Fine della descrizione.
Il gruppo in formazione sul campo | E. Chiesa

Lo scorso mercoledì 28 maggio le Aree Protette Alpi Marittime hanno organizzato, in collaborazione con i ricercatori di Ermlin Project, una giornata di formazione sull'utilizzo della Mostela alpina.

L'incontro era rivolto al personale tecnico e di vigilanza delle aree protette alpine piemontesi e valdostane. Si è vista la partecipazione dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), del Parco Nazionale Gran Paradiso, delle Aree Protette Alpi Cozie e delle Aree Protette dell'Ossola, insieme ad alcuni guardiaparco e collaboratori delle Alpi Marittime.

Di cosa si tratta?

La Mostela alpina è una nuova ed efficace tecnica non invasiva per verificare la presenza di piccoli mustelidi e numerose specie d'alta quota come l'arvicola delle nevi e l'ermellino.
Dal 2023, infatti, il territorio del Parco Naturale delle Alpi Marittime è oggetto di un innovativo studio sull'ecologia dei piccoli mustelidi (genere Mustela) a opera del dott. Marco Granata, dottorando presso l'Università degli Studi di Torino, dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi.
E proprio con questa ricerca è stata sperimentata - per la prima volta all'interno delle Aree Protette - la Mostela alpina.

La giornata ha visto una prima parte di formazione teorica a Casermette, nello spazio "RicercAzione", presso la sede operativa dell'Ente.
Il ricercatore Marco Granata ha spiegato che cos'è la Mostela e come funziona, per poi descrivere i risultati dei primi due anni del suo progetto di dottorato e le prospettive future.
Inoltre, insieme al settore Gestione Tecnica APAM, ha illustrato come si costruisce, nella pratica, una Mostela.

Nel pomeriggio il gruppo si è recato presso il Pian della Casa e, con la supervisione di Marco Granata, sono state posizionate le prime due Mostela alpine della stagione di monitoraggio 2025, l'ultimo anno del progetto di dottorato del ricercatore.

Ma l'impegno dell'Ente non si fermerà con la fine del 2025!
APAM infatti continuerà nei prossimi anni, seguendo quanto appreso dal 2023, con il monitoraggio dei mustelidi, in particolare donnola ed ermellino, attraverso le Mostela e le fototrappole.

L'incontro del 28 maggio è stato l'occasione per illustrare a diversi Enti di gestione i metodi migliori per il monitoraggio di specie altrimenti difficili da studiare come i mustelidi, con la speranza di un possibile monitoraggio su scala alpina di questi animali, fondamentali per la biodiversità alpina e sempre più a rischio a causa della crisi climatica.

"La partecipazione di così tanti Enti, ISPRA compreso, è un segnale positivo per la futura creazione di una rete di monitoraggio alpina per ermellino e altri piccoli mammiferi. Una speranza per la loro conservazione e tutela" le parole di Marco Granata.


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Ultimo aggiornamento: 29/05/2025

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