Gypaetus barbatus

Gipeto

Gypaetus barbatus

Re e spazzino.

Fotografia di Francesco Panuello.

Nome specie: Gypaetus barbatus
Classe: Uccelli
Ordine: Accipitriformes
Famiglia: Accipitridae
Nome comune: Gipeto, Avvoltoio degli agnelli, Avvoltoio barbuto

Habitat e distribuzione: Tipicamente stanziale, nidifica sui dirupi in alta montagna nell'Europa meridionale, in Africa, in India ed in Tibet, deponendo una o due uova. Estinto sulle Alpi dall'inizio del XX secolo a causa delle false leggende che seguivano la sua figura, è ora presente con una popolazione autosufficiente e stabile, grazie ad un progetto europeo di reintroduzione che ha interessato molti Stati europei. Circa 150 individui sono stati liberati sulle Alpi negli ultimi venti anni secondo un programma di reinserimento che ha interessato Italia, Francia, Svizzera e Austria, e ora è presente una piccola popolazione stabile sull'arco alpino, con numerosi siti di nidificazione, anche in territorio italiano.

Aspetto: Il gipeto è uno dei più grandi uccelli d'Europa. Misura circa tre metri da un’estremità all'altra delle ali e tra 1,10 e 1,50 m dalla testa alla coda. Il suo peso è compreso trai i 5 e i 7 kg. Non c'è differenza tra maschio e femmina. Il gipeto ha un piumaggio grigio-marrone scuro, con la parte inferiore del corpo e del collo di colore arancione, negli esemplari adulti. Un cerchio rosso orna il suo occhio e ha un pizzetto nero intorno al becco.

Alimentazione: Il gipeto è un necrofago: si ciba quasi esclusivamente di carcasse di animali morti, soprattutto ungulati selvatici e domestici, in particolare delle ossa e del midollo che costituiscono il 90% della sua dieta alimentare. Quando un osso è troppo grande per essere ingoiato, per romperlo, si alza in volo e lo lascia cadere sulle rocce. I succhi gastrici, altamente acidi, dello stomaco gli permettono di sciogliere e digerire completamente le ossa ingerite.

Riproduzione: La riproduzione occupa, infatti, la maggior parte dell'anno, dall'autunno, con la preparazione del nido, fino all'abbandono del territorio da parte dei giovani quando gli adulti iniziano le parate nuziali per un nuovo ciclo.

Longevità: Il gipeto è piuttosto longevo (20–25 anni in natura, fino a 40 in cattività).

Lo sapevi che...: Nell’area del Parco le ultime osservazioni risalgono agli anni ‘30. Tuttavia, grazie a un progetto internazionale promosso dalla Vulture Foundation Conservation, questo magnifico animale è tornato a volare sulle Alpi a partire dal 1986 e dal 1994 anche sul territorio del Parco.Al momento sono 43 i gipeti rilasciati nell’area Marittime Mercantour (dati al 2015). All’interno del Parco non è ancora stata accertata la riproduzione della specie, anche se singoli adulti sono presenti da molti anni.

Storie, miti e leggende: Il gipeto si è estinto sulle Alpi dall'inizio del XX secolo a causa delle false leggende sul suo conto, illustrate da un divertente video.

Ultimo aggiornamento: 07/08/2018

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