Fritillaria tubaeformis subsp. moggridgei

Fritillaria di Moggridge

Fritillaria tubaeformis subsp. moggridgei

Un microendemismo di rara bellezza.

Aspetto: Pianta erbacea, bulbosa, più robusta e di statura maggiore rispetto alle altre Fritillaria (fino a 40 cm). Foglie larghe 15-25 mm. Fiore unico, nutante, portato da un peduncolo incurvato posto all'apice dello scapo e lungo 15-40 mm, perigonio di colore giallo-dorato, tepali grandi (lunghi anche 40-50 mm), con reticolatura bruno-rossiccia,

Periodo di fioritura: Maggio - luglio

Habitat: Pascoli e prati nel piano montano, subalpino e (raramente) alpino, in genere su substrati neutri o a debole reazione basica, specie leggermente nitrofila sopravvive senza problemi anche nelle aree soggette a forte pascolamento (limiti altitudinali: 800-2500 m, la maggioranza delle stazioni è però concentrata tra i 1400 e i 2100 m).

Distribuzione: Microendemismo presente in Liguria e Piemonte, dal Monte Galero (Provincia di Savona) alla Valle Stura di Demonte (Provincia di Cuneo), è il tipo esclusivo in Liguria.

Etimologia: il nome Fritillaria deriva dal latino fritillus, "bussolotto per dadi", ed è dovuto alla somiglianza dei fiori di alcune specie di questo genere (dalla caratteristica reticolatura "a scacchiera") con un bussolotto usato dai Romani in un gioco di dadi, molto popolare in età tardo repubblicana e imperiale. Il nome della specie tubiformis, a forma di "tuba") è legato invece allo strumento musicale (anch'esso di epoca romana), precursore dei moderni ottoni (trombe e tromboni), evidentemente coloro che descrissero questa specie (i francesi Dominique-Alexandre Godron e Jean-Charles-Marie Grenier) ravvisarono una somiglianza tra la forma del perigonio di questa Fritillaria e l'antico strumento musicale. La ssp. moggridgei è dedicata al botanico scozzese John Traherne Moggridge (1842-1874).

Proprietà e utilizzi: Le specie del genere Fritillaria contengono alcaloidi (fritillarina, imperialina, ecc.) usati in farmacologia per i loro effetti cardioattivi, tuttavia l'elevata tossicità rende queste piante assolutamente inutilizzabili nell'erboristeria tradizionale. Attenzione: Pianta molto tossica (elevatissime concentrazioni di alcaloidi, soprattutto nel bulbo, ma sono pericolose tutte le parti vegetative, i fiori e le capsule), ne va assolutamente evitato l'utilizzo domestico

Protezione: Protetta in tutte le regioni (Liguria, Piemonte e Lombardia) in cui vegeta.

Curiosità: Il genere Fritillaria appartiene alla famiglia dei Gigli (Liliaceae). Originario dell'Europa e del Nord America, comprende diverse specie bulbose distribuite nelle regioni temperate dell'emisfero boreale. Nel Parco naturale del Marguareis è possibile imbattersi anche nella Fritillaria tubaeformis subsp. tubaeformis, endemica alpica, riconoscibile per il colore screziato bruno porporino dei fiori e nella Fritillaria involucrata. Sul prato in prossimità del Rifugio Garelli, in Valle Pesio, la fritillaria di Moggridge fiorisce nella prima settimana di giugno, offrendo ai primi escursionisti uno spettacolo di grande effetto.


Endemismo: gli endemismi sono specie animali o vegetali che vivono esclusivamente in un determinato territorio. Quando questo è molto limitato si parla di endemismi "ristretti". "Endemico" non è necessariamente sinonimo di "raro": le specie rare contano pochi individui distribuiti in areali ampi, una specie endemica può essere anche abbondante in una determinata zona, ma essere limitata a quell'unico territorio.

Ultimo aggiornamento: 08/08/2018

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta aggiornato sugli eventi e le storie delle aree protette