Prevenire e intervenire
Zecche
Prevenire e intervenire
Scopri cosa si sta facendo per monitorare l'espansione geografica delle zecche e scarica il pieghevole a cura del Centro di referenza regionale Ungulati per capire come intervenire in caso di puntura.

Le zecche sono artropodi parassiti, simili ai ragni, che si nutrono del sangue degli animali, incluso l’uomo.
Dove vivono le zecche?
Sull’erba e sugli arbusti, soprattutto nei boschi, in ambienti umidi e freschi, frequentati dagli animali selvatici, fino a circa 1800 metri di quota. Sono attive dalla primavera all’autunno.Aspettano il passaggio di un ospite per attaccarsi e compiere il pasto di sangue, attività che può durare alcuni giorni. Al termine si staccano e cadono a terra.
Non saltano e non volano. Il loro morso non è doloroso, quindi spesso non ci si accorge della loro presenza.
Le zecche sono pericolose per l’uomo?
Le zecche possono trasmettere malattie all’uomo.In Piemonte, le principali sono la malattia di Lyme e le rickettsiosi. La malattia di Lyme è la patologia da zecche più diffusa in Europa. È causata da un batterio trasmesso dalla zecca dei boschi (Ixodes ricinus).
Dopo un periodo di incubazione, che può variare dai 3 ai 30 giorni, si manifesta in genere un arrossamento della pelle a forma di bersaglio, chiamato eritema migrans, che può essere accompagnato da sintomi simil-influenzali.
L’infezione, se non identificata e curata, può causare nel tempo gravi disturbi in particolare alle articolazioni (artriti), al cuore e al sistema nervoso (meningiti).
La malattia è guaribile con cura antibiotica.
Scarica il pieghevole
Qui puoi scaricare il pieghevole realizzato dal Centro di referenza regionale Ungulati istituito presso l’Ente di gestione Aree Protette Alpi Cozie in associazione con gli Enti Alpi Marittime e Valle Sesia.
La struttura svolge attività specifiche di conservazione e ricerca sugli ungulati selvatici presenti sul territorio regionale.
Che cosa fare in caso di puntura?
Rimuovere la zecca in modo corretto e prima possibile.La rapida eliminazione riduce la possibilità di trasmissione di malattie. Per togliere la zecca vanno utilizzate delle pinzette: le migliori sono quelle con forma a “piede di porco”, in vendita nei negozi di prodotti per animali e in farmacia.
- Afferrare il parassita nel punto di ancoraggio alla pelle, senza schiacciarlo;
- Tirare delicatamente con una leggera torsione;
- Disinfettare l’area e lavare le mani.
Nei giorni successivi, per alcune settimane, controllare l’area della puntura e lo stato di salute. Rivolgersi al medico se compaiono sintomi quali arrossamenti della cute, mal di testa, febbre anche lieve, dolori articolari e muscolari o altri disturbi.
Che cosa si sta facendo?
Dal 2016 il Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Torino e le Aree Protette delle Alpi Cozie svolgono indagini sull’espansione geogra ca delle zecche in Alta Valle di Susa. La recente di usione del parassita sul territorio regionale e l’aumento di casi di trasmissioni di patologie all’uomo ha indotto anche altri Parchi piemontesi, tra cui le Aree Protette delle Alpi Marittime, ad avviare studi in collaborazione con l’Università.Le ricerche in corso permettono di acquisire conoscenze essenziali per la protezione della salute pubblica.