I fratelli e la Villa Bianco
Villa Bianco
I fratelli e la Villa Bianco
Villa Bianco viene fatta costruire, all’inizio del Novecento, da Gioachino Bianco, sarto valdierese emigrato a Cannes dove ha aperto un negozio di alta sartoria.
Nel bell’edificio in stile liberty, progettato da Cesare Arnaud, e nella casa materna di Taggia, crescono i figli di Gioachino e Prosperina Sartore, Dante Livio e Alberto.







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Villa Bianco e la Resistenza
A casa Bianco si radunano nel settembre del 1943 dodici antifascisti cuneesi, tra i quali, oltre a Dante Livio, Duccio Galimberti e Leo Scamuzzi, per formare quella che viene considerata la prima banda partigiana, Italia Libera e che diventerà il nucleo formativo delle divisioni di Giustizia e Libertà nel Cuneese.Da notare che anche le compagne di vita di Dante Livio e di Alberto, Pinella Ventre e Alda Frascarolo, ebbero un ruolo importante nella Resistenza in qualità di staffette partigiane.
Nel dopoguerra, Villa Bianco, ma anche Madonna del Colletto e Desertetto diventano luogo di ritrovo per un nutrito gruppo di intellettuali che qui si danno appuntamento, il 25 aprile, per rinsaldare i vecchi legami di amicizia e la comunanza di ideali. Insieme all’animatore e organizzatore di quegli incontri, Alberto Bianco, ci sono, tra gli altri, Sandro Galante Garrone, Giorgio Agosti, Nuto Revelli, Vittorio Foa, Norberto Bobbio, Franco Venturi...
Dal 2004 Villa Bianco è sede amministrativa del Parco Naturale Alpi Marittime, ente che oggi fa parte delle Aree Protette Alpi Marittime.