“torre di controllo” dei rapaci in viaggio attraverso l'Europa e l'Africa.
Le rotte
La Valle Stura di Demonte rappresenta una delle principali rotte migratorie del Nord Italia per diverse specie di rapaci diurni e cicogne che, provenienti dall’Italia Nord-Orientale e dagli Stati del Centro-Nord Europa, transitano in quest’area, prevalentemente tra i mesi di agosto e di ottobre, durante la loro migrazione post-riproduttiva per poi continuare lungo la sinistra e la destra idrografica della valle e raggiungere i valichi di Collalunga, Lombarda e Maddalena e proseguire il loro viaggio verso le loro aree di svernamento che, in molti casi, si trovano nell’Africa subsahariana.
Gli avvistamenti
Dalla nascita del progetto le principali specie avvistate in Valle Stura di Demonte sono state: il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), rapace diurno simile alla più comune Poiana (Buteo buteo) ma distinguibile per la testa allungata, le evidenti barrature della coda e delle ali e le macchie carpali scure, e il Biancone (Circaetus gallicus), un rapace diurno di grandi dimensioni e dal piumaggio chiaro, la cui dieta specializzata a base di serpenti gli ha conferito il nome di “Aquila dei serpenti”.Tra le altre specie segnalate si rimarcano: la Cicogna bianca (Ciconia bianca), la Cicogna nera (Ciconia nigra), il Falco di palude (Circus aeruginosus), il Falco della Regina (Falco eleonorae), il Nibbio bruno (Milvus migrans) e il Nibbio reale (Milvus milvus).





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Curiosità migratorie
Gli avvistamenti eccezionali registrati durante il Progetto Migrans in Valle Stura di Demonte:
Significative anche le 12 osservazioni di esemplari non adulti di Falco della Regina (Falco eleonorae) in dispersione. Clicca qui per approfondire.
- Labbo codalunga (Stercorarius longicaudus, 2010 e 2019);
- Stercorario maggiore (Catharacta skua, 2006);
- Poiana delle steppe (Buteo vulpinus, 2004);
- Poiana codabianca (Buteo rufinus, 2004 e 2009);
- Aquila anatraia minore (Clanga pomarina, 2005 e 2014);
- Lanario (Falco biarmicus, 2005).
Il 2019 è stato un anno record per numero di esemplari avvistati: 11.670 Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus) e i 2.558 Bianconi (Circaetus gallicus).
Il Progetto Migrans
Dal 1992, ogni anno nei mesi di agosto e settembre, l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, con il proprio personale e con l’ausilio di numerosi collaboratori volontari e di associazioni, svolge il Progetto Migrans, raccogliendo in modo standardizzato, inizialmente dalle stazioni di osservazione del Pinet e Bergemoletto e, successivamente, da quella di Madonna del Pino, importanti dati sul passaggio di rapaci diurni e grandi veleggiatori in migrazione.Durante quest’attività, della durata giornaliera di otto ore continuative (dalle ore 9 alle 17), viene compilata una specifica scheda di campo e i dati raccolti vengono in seguito convogliati all’interno di un database per poi essere successivamente analizzati ed essere pubblicati sia sul bollettino semestrale infoMIGRANS, redatto dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime e contenente diversi articoli dei più importanti siti di osservazione della migrazione presenti nel bacino del Mediterraneo, che su riviste scientifiche.