Arte in natura / 10 Ottobre ore 11:00

Cocci sonori

Arte in natura

Il 10 ottobre ci sarà un motivo in più per visitare la Riserva naturale Crava Morozzo: le artiste Cristina Saimandi e Cristina Mercuri presenteranno un'installazione multimodale.

Domenica 10 ottobre (in caso di brutto tempo domenica 17) grazie a Cocci sonori ci sarà un motivo in più per visitare la Riserva naturale Crava Morozzo: installazione multimodale a cura di Cristina Saimandi e Cristina Mercuri.

L'installazione si svolgerà dalle ore 11 alle ore 18 mentre alle ore 16 è in programma un incontro con le due curatrici.

Il lavoro delle sue artiste si basa sulla sinergia tra due arti differenti, la musica e la scultura, che si fondono insieme in un dialogo unitario. Alla base di questa collaborazione vi è la ricerca di un linguaggio efficace e totalizzante in grado di trasmettere il significato intrinseco dell’opera attraverso l’interazione e condurre il fruitore ad un’esperienza multisensoriale, con coinvolgimento fisico ed emozionale.

L’opera ha una propria autonomia, ma è sensibile all’intervento esterno. Il fruitore, addentrandosi nel percorso, respirerà sì gli spunti tematici, ma potrà egli stesso partecipare al dialogo, interagendo in prima persona. Egli, con la propria azione, con il suo semplice spostamento all’interno dello spazio o agendo su un contenitore specifico, potrà ricreare un nuovo equilibrio tra il proprio sé ed il mondo fuori. L’opera rileverà l’interazione in atto e varierà di conseguenza, apportando dei cambiamenti percepibili all’ascolto.

Nell’ideazione della “costruzione” tridimensionale dell’installazione, la linea guida è l’addentrarsi nell’armonia degli opposti. Attraverso i contenitori disposti in due differenti traiettorie, a distinguere un mondo intimo e personale e un mondo “altro”, nasce spontanea una riflessione sui pieni e sui vuoti, sui loro rapporti, sui loro significati, trasportati nei concetti di contenitore e di contenuto, che diventano metafora dell’uomo e, nello specifico, del corpo, in quanto involucro dell’anima. L’uso dei vasi esplicita il concetto di contenitore, ma la possibilità di interazione e la “sensibilità” dell’opera a tutto ciò che le accade intorno, fa sì che sia essa stessa a diventarne metafora, determinando e modificando il suo contenuto, esattamente come accade all’uomo nel corso la sua esistenza.


CHI SONO LE DUE ARTISTE

Cristina Saimandi
Cristina Saimandi vive e lavora a Savigliano, alternando l’attività artistica all’attività di insegnamento presso il Liceo Artistico “Ego Bianchi” di Cuneo.
Si dedica sin da giovanissima all'arte, frequentando il liceo Artistico di Cuneo e completando la sua formazione presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, sezione scultura.
Il percorso artistico, pur trasformandosi nel tempo in una narrazione per immagini di tipo evocativo attraverso un'arte più figurativa, mantiene l’originale taglio di sperimentazione sui materiali, dove essi diventano protagonisti piuttosto che strumenti di rappresentazione, lasciandone affiorare depositi e stratificazioni, rarefazioni e trasparenze.
L’indagine artistica, praticata attraverso sperimentazioni mai scontate, crea un rapporto serrato tra realtà esterne ed interne al proprio io, amalgamando spesso il quotidiano ed il visionario insieme.
È vincitrice del 1° premio d'arte internazionale Torinarte 2010, sezione scultura e della menzione speciale Premio nazionale di pittura, città di Alba 2007.
Alcune sue opere vengono selezionate per The Cork Art Fair (2007); Artissima 14, stand Hakassociati, Torino e la Biennale del Piemonte (2010); la Biennale di Venezia a Torino Esposizioni (2011); “Nice monstrum”, Paratissima Torino (2017); The Dark side of life, Paratissima Bologna (2018); Through the Black Mirror, Paratissima Milano (2018).
Negli ultimi anni ha collaborato con il gruppo musicale Nitritono, curandone l’art work di Pantarei (2017) ed Eremo (2020).
Dal 2019 partecipa e cura eventi di Land art. In particolare: direzione artistica e curatela di Laendemic art, percorsi di Land Art nelle Aree protette Alpi Marittime (2019); installazione a Rittana in “La draio de l’Estelo” percorso in divenire di land art, che si snoda sui sentieri tra le Valli Grana e Stura (2019); selezione e partecipazione a Gallery Sweet Gallery, Mariano Comense (2021); Intrecci nel bosco, Monterosso Grana (2021). Ha al suo attivo mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Cristina Mercuri
Cristina Mercuri ha studiato Violino in conservatorio dall'età di otto anni, si è diplomata al Liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo, ha conseguito la laurea triennale in Composizione di Musica Elettronica con 110 e Lode presso il METS del Conservatorio G. F. Ghedini di Cuneo ed ora frequenta il corso di laurea di secondo livello.
L’interesse principale di Cristina è la ricerca di personali forme di espressività musicali e di un linguaggio che aspira alla massima comunicatività attraverso la fruizione del multimediale e del connubio fra le diverse espressioni artistiche.
Ha seguito masterclass e seminari in composizione elettroacustica con Jonty Harrison, spazializzazione del suono con Annette Vande Gorne, improvvisazione elettronica con conduction con Francesco Giomi e Elio Martusciello, arte del suono con Jose Manuel Berenguer, Yannick Hofmann e altri.
Ha preso parte a festival europei di musica e tecnologia a Grenoble e a Ljubljana facenti parte del progetto europeo EASTN-DC, European Art Science Technology Network for Digital Creativity, dove ha presentato sue composizioni. Altri brani di Cristina sono stati eseguiti in concerti quali: A Nord della chitarra contemporanea di Patrick Kleemola; Acustiche informali, un doppio concerto legato alla mostra Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte - Arte informale dalle collezioni della Gam di Torino (Burri, Fontana, ecc) e Interpretare lo spazio sonoro insieme alle opere di Annette Vande Gorne spazializzate da lei stessa; una composizione per Flauto e Live Electronics, eseguita in due differenti occasioni, nel quadro del Musiche in Mostra 2019 Festival e in collaborazione con il Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli; la composizione della musica da palcoscenico per una lettura di testi dello scultore di fama mondiale Giuseppe Penone, con strumenti a percussione naturali ed elettronica; una composizione per Chitarra Estesa ed Elettronica Portativa e una performance installativa realizzata in collaborazione con la Compagnia EgriBiancoDanza di Torino, già presentata al pubblico nei giardini di Venaria Reale e a Cuneo in occasione del Festival Mirabilia.

Ultimo aggiornamento: 04/10/2021

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta aggiornato sugli eventi e le storie delle aree protette