Foreste

Interventi e ricerca sui boschi a tre anni dalla tempesta Vaia

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Nel Parco del Marguareis dove la tempesta causò gravi danni ai boschi è stato completato un ripristino di un'area colpita dal vento e avviata una ricerca con l'Università di Torino.

Uno scorcio dell'area di ripristino dei danni di Vaia nel Parco del Marguareis. | R. Lussignoli.

A tre anni dal devastante tempesta “Vaia” che, oltre a colpire le Alpi orientali, ha interessato anche la Valle Pesio, l’Ente Aree Protette Alpi Marittime ha ultimato nel Parco del Marguareis il taglio e l'esbosco degli alberi schiantati a monte della Certosa di Pesio, nella zona della Cresta Gardiola.

Gli schianti degli alberi, accessibili con piste forestali e con gru a cavo sono stati ripristinati tramite l’appalto di cinque lotti boschivi, gestiti da due ditte forestali locali che hanno mitigato, per quanto possibile, l’impatto sul paesaggistico provocato dall’evento calamitoso.

Non solo l’area a Parco e le sue rigogliose foreste di abeti bianchi e conifere sono state colpite dai violenti venti dell’ottobre 2018. Gravi danni si sono registrati anche in valloni limitrofi all’area protetta: Cravina, Rumiano e Paglietta. Gli effetti più devastanti di “Vaia” sono avvenuti nei rimboschimenti artificiali di larice e abete rosso, non adatti per quota, composizione ed ecologia della zona. Le pesanti conseguenze su queste superfici forestali sono un chiaro segnale di come la natura non “perdoni” scelte sbagliate di gestione del territorio.

Altre aree del Parco colpite da “Vaia” ma difficilmente accessibili, come quelle del Vallone del Pari e del Vallone di Serpentera, saranno oggetto di prossimi interventi di ripristino con le risorse messe a disposizione dalla misura 8.4.1 del Piano di Sviluppo Rurale. Ancora con il Psr (Misura 8.3.1) sono in programma anche azioni per prevenzione dei danni da incendio e calamità naturali.

Un’abetina colpita dal vento è stata individuata dalla Facoltà di Scienze forestali di Torino e dal Parco per effettuare una ricerca. L’obiettivo dello studio è il monitoraggio dell’evoluzione del bosco e dell’insorgenza di parassiti, secondo un protocollo già utilizzato nelle zone di “Vaia” delle Alpi Orientali.

Nell’ambito dei lavori sulla Gardiola si è provveduto anche al ripristino del sentiero di cresta che porta al Gias Mascarone rendendolo di nuovo percorribile agli escursionisti, bikers, ciaspolatori e scialpinisti.

Ultimo aggiornamento: 25/11/2021

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