#attentialfagianodimonte

Aree di svernamento

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Come abbiamo scoperto le aree di svernamento del fagiano di monte?

Area di svernamento del fagiano di monte a Palanfrè, perimetrata con le nuove bandierine segnaletiche | Archivio APAM

Le aree di indagine di Palanfrè e del Bosco delle Navette sono state individuate analizzando le banche dati naturalistiche dell’Ente di Gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, in cui vengono archiviate sia le osservazioni occasionali che i risultati dei censimenti e delle attività di monitoraggio, le Carte degli Habitat dei siti Natura 2000 “Alpi Marittime” e “Alte Valli Pesio e Tanaro” e le caratteristiche topografiche territoriali. Infatti sia a Palanfrè che nelle Navette sono state registrate nel corso degli anni numerose osservazioni della specie nel periodo invernale e sono presenti caratteristiche ambientali e topografiche idonee. Inoltre queste due aree, data la loro alta frequentazione invernale da parte di escursionisti e di sci-alpinisti, sono considerate critiche per la conservazione della specie durante il periodo di svernamento.

Per approfondire tutti gli ultimi studi svolti su questo animale puoi consultare la Tesi di Master Interateneo di I Livello in Gestione e Conservazione dell’Ambiente e della Fauna dal titolo Uso dell’habitat in periodo invernale del fagiano di monte (Lyrurus tetrix) in due aree di svernamento delle Alpi Liguri e Marittime, curata dal Dott. Fabiano Sartirana.



Conosciamo meglio il fagiano di monte

Dal 15 gennaio, il venerdì e il martedì sulle pagine Facebook e Instagram delle Aree Protette delle Alpi Marittime saranno pubblicati contenuti per conoscere meglio biologia ed etologia del fagiano di monte, insieme a consigli sui comportamenti da seguire per contribuire attivamente alla conservazione della specie.

Ultimo aggiornamento: 23/02/2021

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