Progetto ALCOTRA

Cieli stellati: approvato il nuovo progetto

Progetto ALCOTRA

Un nuovo progetto vede APAM come capofila: l'obiettivo è la riduzione dell'inquinamento luminoso e la tutela della biodiversità.

Panorama notturno dal bivacco Varrone: l'alone arancione ai piedi delle montagne è dovuto all' inquinamento luminoso. Fine didascalia.
Panorama notturno dal bivacco Varrone: l'alone arancione è inquinamento luminoso | S. Mondino, Archivio APAM

È stato finanziato il progetto transfrontaliero ALCOTRA CIELI STELLATI / TRAME NOIRE "Riduzione dell’inquinamento luminoso e tutela della biodiversità".

L'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime è il capofila di un partnerariato tranfrontaliero che comprende sul versante italiano il Parco Fluviale Gesso Stura e su quello francese Parc national du Mercantour, Parc naturel régional des Préalpes d’Azur, Communauté de Communes Alpes d’Azur, Provénce Alpes Agglomeration.
Il budget totale del progetto è di € 1.986.043,60 euro, quello in capo alle Alpi Marittime è di 543.750 euro, finanziato al 100%.

Cosa c'entrano le stelle con la conservazione della biodiversità?

C'entrano eccome. Negli ultimi quarant'anni in tutte le aree industrializzate del pianeta l'utilizzo di lampade in eccesso, progettate male, installate dove non servono e tenute accese anche quando non passa nessuno, con una luce troppo intensa e fredda fanno sprecare inutilmente valanghe di soldi pubblici e privati, peggiorano la qualità della vita e la salute delle persone e... danneggiano enormemente molte specie animali (ma nemmeno alle piante fa granché bene essere illuminate di notte).
Mammiferi, uccelli, pesci, rettili, insetti impollinatori: nessuno sfugge al disturbo della luce artificiale.

L'inquinamento luminoso - è questo il nome dell'utilizzo scorretto della luce artificiale dopo il tramonto - è uno dei fattori principali dell'estinzione di molte popolazioni di animali. La biodiversità perde così un pezzo dopo l'altro, finché, come un aereo che si guasta progressivamente in volo, l'intero sistema non rischia di precipitare. Noi siamo animali diurni e la luce ci piace moltissimo, per questo non ci accorgiamo dei danni che causa. L'unico sintomo evidente dell'inquinamento luminoso è la scomparsa delle stelle: nel nostro emisfero ce ne sarebbero circa 3000 visibili a occhio nudo, ma basta mettere il naso fuori casa di notte, soprattutto in città, per capire che qualcosa è andato molto storto.

L’obiettivo generale del progetto è quindi contrastare l'inquinamento luminoso attraverso la diffusione di buone pratiche di illuminazione pubblica e privata non per far contenti gli appassionati di astrofilia, ma per proteggere una delle aree con maggiore ricchezza di specie vegetali e animali del mondo, quella a cavallo delle Alpi Marittime italiane e francesi.

L'inquinamento luminoso è l'unica forma di inquinamento che è possibile ridurre nell'immediato, adottando accorgimenti relativamente semplici, senza peggiorare in nulla la qualità delle nostre vite, anzi. Gli effetti collaterali della sua riduzione sarebbero infatti risparmi sui conti pubblici e privati, riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, guadagno in qualità del sonno e salute e - come ultimo "effetto collaterale" - un miglioramento della visibilità del firmamento, con un possibile ritorno anche in termini di turismo con l'istituzione di una Riserva del cielo stellato.

Il processo di riduzione dell'inquinamento luminoso è già pienamente in atto in Francia a partire dal 2018, mentre l'Italia è ancora al palo: il progetto permetterà di "metterci in pari" a livello di competenze teoriche e tecniche e di lavorare insieme alla costruzione di una rete integrata di misurazione e monitoraggio dell'inquinamento luminoso e dei suoi impatti, a interventi mirati di limitazione delle emissioni luminose e ad azioni concrete in favore di alcune specie notturne, alla diffusione di buone pratiche di illuminazione privata e pubblica, anche attraverso lo scambio diretto fra amministratori dei due versanti.

Eventi pubblici di sensibilizzazione e attività a beneficio delle scuole del territorio completano il progetto, che prenderà avvio nell'autunno 2025 e durerà 36 mesi.


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Ultimo aggiornamento: 21/08/2025

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