Monitoraggio nella Riserva Sorgenti del Belbo

La siccità colpisce anche gli anfibi

Monitoraggio nella Riserva Sorgenti del Belbo

Monitoraggio dell'erpetofauna nella Riserva naturale Sorgenti del Belbo. La siccità mette in pericolo le popolazioni di anfibi.

Accoppiamento di rana rossa | M. Pelazza.

La siccità incide negativamente anche sulla riproduzione degli anfibi ed è una delle principali minacce per le popolazioni di questi animali.
Il fenomeno che colpisce in modo particolarmente accentuato la provincia di Cuneo sta interessando anche la Riserva naturale delle Sorgenti del Belbo dove nei giorni scorsi il personale dell’Ente ha effettuato il monitoraggio dell’erpetofauna, le cui specie sono tutelate e costituiscono importanti indicatori ambientali. Il controllo si svolge in adempimento alle indicazioni della normativa relativa i siti di Rete Natura 2000 al cui interno è compresa anche l’area protetta dell’Alta Langa classificata sia come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Sorgenti del Belbo” sia come Zona di Protezione Speciale (aree istituite per tutelare le aree attraversate da importanti rotte migratorie degli uccelli).

L’aspetto peculiare, anche se non l’unico, della Riserva delle Sorgenti del Belbo è la presenza di ampie aree umide, le sole dell’Alta Langa Cuneese. Si tratta di habitat che ospitano importanti popolazioni di erpetofauna.
Dalle verifiche eseguite da due guardiaparco nei siti di ovatura (zone di deposizione delle uova) della Riserva già identificati in precedenti ricerche erpetologiche, è emerso come oltre la metà di questi siano purtroppo completamente asciutti. Considerando che ci troviamo nel periodo stagionale storicamente caratterizzato dalla massima condizione di umidità del suolo, questa situazione è assolutamente anomala e purtroppo in linea con gli effetti generali del surriscaldamento climatico.
Nei siti ancora sommersi il livello delle acque era infatti già molto basso e nel tratto iniziale del torrente Belbo non vi era più acqua di scorrimento in alveo ma solo pozze isolate.
Sono state individuate complessivamente decine di ovature, concentrate nei due bacini più ampi e nei siti minori, riconducibili prevalentemente ai generi Bufo (rospo comune) e Rana (rane rosse).
Durante il monitoraggio i guardiaparco hanno osservato fotografato e classificato anche alcuni esemplari adulti sia di Rospo che di Rana temporaria e dalmatina. Sono state notate alcune differenze strutturali nelle ovature di rane che verranno successivamente valutate con il prezioso ausilio di esperti erpetologi onde verificare una eventuale caratterizzazione tra le specie suddette oltre che quelle del genere Pelophylax (rane verdi).
Il lavoro di monitoraggio proseguirà anche nelle prossime settimane nei bacini, torbiere e aree umide di tutti i siti Natura 2000 gestiti dell’Ente.

Ultimo aggiornamento: 10/05/2023

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