Archeolive: viaggio nel tempo profondo
Archeologia sperimentale al Parco di Valdieri
Archeolive: viaggio nel tempo profondo
Sabato 22 luglio grazie a sperimentalisti archeologi si rivivranno le gestualità e tecniche di fabbricazione di attrezzi e oggetti come si facevamo tra il paleolitico e l'età del Ferro.
Come scheggia la selce per fare attrezzi taglienti o punte di frecce? Come si fabbrica un'ascia in pietra verde? Come si fa un recipiente in ceramica? ... Sabato 22 luglio nel Parco Archeologico di Valdieri si rivivrà come i nostri antenati della protostoria e preistoria costruivano oggetti di uso quotidiano e ornamenti.
Un pomeriggio di archeologia sperimentale proposta nell'ambito del progetto Archeolive: viaggio nel tempo profondo quanto quelli che sono chiamati a torto "popoli primitivi", nella realtà avessero sviluppato tecniche e conoscenze molto sofisticate.
L’archeologia sperimentale è un metodo di ricerca utile per la ricostruzione degli oggetti e della gestualità del passato. Attraverso la replica dei manufatti antichi, con l’utilizzo di strumenti da lavoro e supporti il più possibile affini al contesto archeologico di riferimento, è possibile comprendere la catena operativa utilizzata dai nostri antenati per la loro realizzazione. La replica dell’oggetto pone il ricercatore in contatto diretto con le difficoltà e le possibili procedure adottate dai nostri antenati grazie all’utilizzo di strumenti e supporti affini.
L'incontro coinvolgerà l'Arc di Villar San Costanzo e il Centro di Archeologia Sperimentale di Torino (CAST), rappresentato da Stefano Viola, Luca Perolfi, Letizia Barillari e Matteo Orsi.
Saranno presenti anche Giorgio Gaj, Orietta Maestro e Adriana Magra (rispettivamente Presidente, Vicepresidente e Tesoriere del CAST).
Il gruppo si dividerà in tre postazioni dedicate a tre diverse attività: Luca Perolfi si occuperà della realizzazione di strumenti in selce, con tecniche di scheggiatura utilizzate tra il Paleolitico e l'Età dei Metalli; Letizia Barillari e Stefano Viola si dedicheranno alla realizzazione di elementi di ornamento in pietra e conchiglia; Matteo Orsi si occuperà infine di cottura e decorazione della ceramica.