Collaborazione tra APAM e CRAS

Gufo e martora tornano in libertà

Collaborazione tra APAM e CRAS

APAM e il CRAS hanno collaborato per la reintroduzione in natura di un gufo comune e di una martora. Si conferma l'importanza di una sinergia tra gli Enti per il rilascio sicuro dei selvatici.

Lo scatto di G. Bernardi mostra il momento in cui è stato rilasciato il gufo comune. Sulla destra un guardiaparco è piegato nell'atto di aprire la gabbia, in piedi si trova una operatrice del CRAS. Sulla sinistra si nota il gufo che ha appena spiccato il volo. Fine della descrizione.
Il rilascio del gufo | G. Bernardi

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 25 giugno si è svolta un'operazione di rilascio faunistico che ha visto protagonista la sinergia tra il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Bernezzo e l'Ente delle Aree Protette Alpi Marittime.
Due animali selvatici, un giovane gufo comune (Asio otus) e una martora (Martes martes) sono tornati nel loro habitat naturale grazie al lavoro congiunto dei due enti.

La giornata è iniziata presso la sede operativa delle Aree Protette Alpi Marittime, in località Casermette di Entracque, dove è stato liberato il gufo comune.
Il rilascio è avvenuto in una zona boschiva all'interno dei confini dell'area protetta, ritenuta idonea a garantire un inserimento sereno.
L'animale, giunto al CRAS in tenera età, è stato seguito passo dopo passo dagli operatori del Centro che ne hanno curato la crescita fino al raggiungimento della maturità.

Successivamente, il personale APAM e gli operatori del CRAS si sono spostati nel Vallone del Bousset dove, nei pressi del Gias Ischietto, è avvenuta la liberazione di un giovane esemplare maschio di martora. L'animale è stato rilasciato all'interno di una faggeta, area selezionata in base alla valutazione di un esperto, per garantire le migliori condizioni di adattamento.

Questa operazione non solo rafforza il legame tra il CRAS e l'Ente APAM, ma conferma l'importanza di un approccio integrato e attento alla reintroduzione degli animali selvatici in natura.
Il rilascio in aree protette e tranquille consente infatti agli animali di riabituarsi gradualmente alla vita libera, contribuendo attivamente alla conservazione della biodiversità del territorio.


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Ultimo aggiornamento: 30/06/2025

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