Scoperte sul territorio
Una gradita sorpresa nella Riserva Naturale Sorgenti del Belbo
Scoperte sul territorio
I guardiaparco APAM hanno rilevato la presenza del tritone punteggiato nella Riserva Naturale Sorgenti del Belbo. Si tratta della prima segnalazione della specie nell'area.
Marzo 2025, un guardiaparco è impegnato nel monitoraggio e conteggia delle ovature di rana in uno degli stagni minori della Riserva Naturale Sorgenti del Belbo, in gestione alle Aree Protette delle Alpi Marittime.
Notando alcuni tritoni nuotare, il guardiaparco si ferma per un'osservazione più attenta, convinto di trovarsi davanti al raro, ma già segnalato nell'area, tritone alpestre apuano (Ichtyosaura alpestris ssp. Apuana), ma i puntini presenti sul corpo degli anfibi non lasciano spazio a dubbi: si tratta di tritoni punteggiati (Lissotriton vulgaris).
Nonostante sia molto più comune del "cugino" apuano, questo ritrovamento è di notevole rilievoé in quanto si tratta del primo avvistamento della specie nella Riserva Naturale Sorgenti del Belbo, che diventa così uno dei limiti meridionali di distribuzione della specie in Piemonte.
Il tritone punteggiato, o tritone comune, è abbastanza diffuso a livello europeo, ma secondo l'International Union for Conservation of Nature (IUCN, che lo classifica come NT – Near Threatened – Quasi Minacciato) in dieci anni sono andati persi quasi il 30% dei siti occupati dalla specie. La scomparsa e il deterioramento dell'habitat, situazione che si aggrava particolarmente con la crisi climatica, unitamente all'immissione di specie aliene invasive sono le minacce principali per la specie; si sta osservando, a livello italiano, una drastica riduzione della popolazione di tritone punteggiato che, anche se elencato in appendice III della Convenzione di Berna e protetto dalla legislazione nazionale, non è incluso nella Direttiva Habitat.
"La recente scoperta del tritone punteggiato nel Sito Natura 2000 Sorgenti del Belbo è di grande rilevanza ecologica, in quanto conferma la presenza di habitat acquatici di elevata qualità ambientale" spiega Stefano Bovero, erpetologo e consulente per le Aree Protette Alpi Marittime. "Inoltre la coesistenza di diverse specie di tritoni come Lissotriton vulgaris e Ichtyosaura alpestris all'interno dello stesso sito evidenzia la ricchezza ecologica dell'area. I tritoni sono tra gli anfibi più sensibili all'inquinamento e ai cambiamenti ambientali e rappresentano un importante indicatore della salute dell'ecosistema. La loro presenza rafforza il valore conservazionistico dell'area e sottolinea l'importanza di tutelare e anche migliorare e implementare le zone umide soprattutto nei confronti dei cambiamenti climatici che attualmente rappresentano la pressione maggiore per gli organismi acquatici" conclude Bovero.
I tesori nascosti delle Sorgenti del Belbo
La Riserva Naturale Sorgenti del Belbo, altopiano che costituisce l'unico esempio di area umida nell'Alta Langa cuneese, si conferma un sito conservazionistico fondamentale, da tutelare e proteggere.
L'area si trova all'estrema propaggine meridionale delle Langhe e si caratterizza per i rilievi dolcemente ondluati dove si alternano colture agricole, aree boschive e prati umidi; questa morfologia, così diversa dal classico paesaggio langarolo, è dovuta alla mancata azione erosiva dei corsi d'acqua che ha permesso di conservare depositi fini derivanti dall'erosione dei fianchi collinari grazie ai quali si sono formate aree di impaludamento che fanno di questa zona la più interessante area umida del Piemonte meridionale.
Nella Riserva sono state individuate quasi 350 varietà botaniche, tra cui alcune orchidee rare come Dactylorhiza incarnata e Anacamptis laxiflora, ma anche una significativa flora montana tra cui il giglio martagone (Lilium martagon) e diverse specie di dentaria (Cardamine ssp.). Complessivamente sono presenti una quarantina di specie rare o a elevata protezione che fanno di quest'area un vero scrigno della biodiversità vegetale.
Per quanto riguarda la fauna, oltre a popolazioni di cinghiali, caprioli e alcuni esemplari di daini e cervi, sono presenti diverse specie di rettili e anfibi: ramarri, orbettini, biacchi, salamandre, rospi, rane (temporaria e dalmatina), ma anche la natrice dal collare, il raro tritone apuano e, da marzo 2025, il tritone punteggiato.
La conservazione delle aree umide: una lotta contro il tempo e contro la crisi climatica
Questo ritrovamento sottolinea quanto sia importante il lavoro di conservazione e ripristino delle aree umide e il monitoraggio delle specie che vi risiedono effettuato ogni anno dall'Ente APAM.
La conservazione, la rinaturalizzazione, l'implementazione e la protezione degli specchi d'acqua presenti in tutti i territori gestiti è un'attività consolidata dell'Ente che risulta di particolare importanza nelle vallate intorno al massiccio del Marguareis - tra le aree carsiche più grandi di tutto il Piemonte - dove le acque di superficie sono rare e preziose.
È un "duro lavoro" non solo per le implicazioni di natura tecnico-logistica, ma anche per quelle culturali.
Dal ruscello in fondovalle visto come risorsa per attingere l'acqua, ai laghi di origine glaciale utilizzati in passato per l'abbeveraggio degli animali in alpeggio, fino alle aree di torbiera screditate e ritenute una perdita di spazio per il pascolo, la lotta per la conservazione si scontra anche – e soprattutto – con la convinzione umana che tutto debba essere "a nostra disposizione", sfruttabile per i nostri scopi e considerato utile solo per finalità antropiche e non per la propria valenza ecosistemica. A tutto ciò si aggiunge la crisi climatica.
Tra i tanti lavori che coinvolgono i guardiaparco, il settore Conservazione e il settore tecnico per la tutela di questi territori, alcuni realizzati ai confini delle Aree Protette, in Valle Tanaro, sono particolarmente rilevanti e interessanti.
Alcuni degli interventi in Valle Tanaro
Sito nel comune di Briga Alta, il lago di Poggio Lagone è stato utilizzato per anni per le mandrie bovine, riempiendosi di liquame e sporcizia. Dopo sei anni di lavoro e diverse fasi di consolidamento e protezione, ultima delle quali la piantumazione delle piante acquatiche autoctone Sparganium angustifolium e Ranunculus trichophyllus, nelle sue acque, ora limpide e splendenti, si specchia nuovamente il Bosco delle Navette.
Diventato un habitat d'elezione per la riproduzione della rana temporaria, sono tornati anche insetti, come le libellule, invertebrati, gasteropodi, chirotteri e specie di uccelli prima poco frequenti.
Nella prateria umida del Rio Ferla, sempre nei pressi delle Navette, è presente una minuscola pozza; da anni, come misura conservativa, in quell'area è stato interdetto il pascolo e annualmente i guardiaparco ripuliscono la minuscola cavità dalle erbe invasive per permettere alle rane di deporre, circondate da una strepitosa fioritura di oltre un ettaro di Epipactis palustris.
Inoltre è stato svolto, insieme al Comune di Ormea, un importante lavoro di conservazione nell'area umida del Lago Lao, un laghetto di modeste dimensioni ma famoso per la massiccia presenza di tritone alpestre, sottospecie apuano. Proprio la presenza e l'impegno costante dei guardiaparco hanno permesso, in questi ultimi anni, di scoprire in tutto l'asse della Valle Tanaro colonie di tritoni alpestri apuani precedentemente sconosciute.







1/COUNT
Questi sono solo alcuni esempi di quanto realizzato congiuntamente a un'attività di sensibilizzazione e supporto per gli allevatori locali, in particolare per quanto riguarda la fornitura di vasche di abbeverata di moderna concezione, distribuite sul territorio.
Scoperte come quella del tritone punteggiato rivestono una particolare importanza a livello conservazionistico e spingono chi opera per la tutela del territorio a impegnarsi ogni giorno di più.