Gli animali e noi
E se... incontro un piccolo di capriolo?
Gli animali e noi
Occhi immensi e dolcissimi, aspetto tenero e aria indifesa: anche il cuore più indurito si scioglie al cospetto di un cerbiatto solo soletto in mezzo al bosco o di un uccellino fuori dal nido. Ma...
Occhi immensi e dolcissimi, aspetto tenero e aria indifesa: anche il cuore più indurito si scioglie al cospetto di un cerbiatto solo soletto in mezzo al bosco o di un uccellino fuori dal nido. Ma il nostro istinto protettivo può spingerci a fare il gesto sbagliato: i cuccioli non sono stati affatto abbandonati dai genitori e portarli via o anche solo toccarli può voler dire condannarli a una vita in gabbia.
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cosa fare?
Nel caso dei cerbiatti, il cui comportamento di difesa consiste nel rimanere immobili sperando di non essere scoperti dal predatore, è bene allontanarsi lasciando l’animale lì dov’è. Solo la madre, probabilmente spaventata dal nostro arrivo o nei paraggi in cerca di cibo, è in grado di allevarli e di prepararli con successo alla vita selvatica che li attende.Nel caso di gufi e civette, i cui pulli escono presto dal nido anche se non in grado ancora di volare, occorre valutare la situazione: se sono per terra in una zona non pericolosa, è meglio lasciarli dove sono, se invece si ritiene che possano essere in pericolo, perché vicino a strade o a zone abitate dove ci sono cani e gatti, è bene cercare di metterli fra le fronde di una conifera vicina, oppure in un buco in un albero. In ogni caso il loro richiamo sarà udito dai genitori, che torneranno a nutrirli.
cosa non fare?
In entrambi i casi la cosa da non fare è prelevare i giovani animali e portarli in un centro di recupero o, peggio, a casa. È molto difficile e dispendioso allevare dei piccoli animali che, lasciati invece dove sono, hanno molte più possibilità di sopravvivere. Non è portandoli via dal loro ambiente che si fa il loro bene, anzi, li si danneggia senza volerlo.