Gli animali e noi è la campagna di comunicazione dedicata a tutti i frequentatori delle aree protette e più in generale della montagna: un piccolo vademecum per amici della natura, che vogliono immergersi nell’ambiente alpino in punta di scarponi, per non disturbare.
Negli ultimi cinquant’anni, la natura ha riconquistato i suoi spazi sulle montagne: nelle valli sempre meno abitate e sfruttate per l’allevamento e per il legname, avanzano i boschi e aumenta la biodiversità di molti habitat alpini. Ma oggi le Alpi devono fare i conti con nuovi problemi: i cambiamenti climatici, l’urbanizzazione dei fondovalle, l’impatto crescente delle varie forme di turismo, sia in termini di infrastrutture (nuove strade, alberghi, impianti di risalita) sia in termini di disturbo diretto.
Infatti molte delle attività all’aria aperta che siamo abituati a considerare ”leggere” e ”innocue” non sono sempre così ”ecosostenibili”: spesso escursionisti, alpinisti, scialpinisti e fotografi inseguono la loro passione nei pochi ambienti appartati risparmiati dalla massa dei turisti, dove senza volerlo interferiscono con la fauna e con gli ecosistemi delicati delle praterie alpine, delle torbiere, dei torrenti, delle pareti, delle vette e dei ghiacciai. Il rischio è quindi quello di rompere l’equilibrio degli ultimi lembi di natura alpina ancora incontaminata.
Gli animali e noi è anche un pieghevole: qui puoi leggere e scaricare la pubblicazione!
Normalmente chi si dedica a queste attività è sensibile al fascino e al rispetto della natura: di sicuro quindi non farà piacere a nessuno scoprire di essere potenziali fonti di disturbo per l’ambiente o di pericolo per gli animali.
Non dobbiamo dimenticarci che per quanto le nostre intenzioni siano amichevoli, gli animali ci vedono come predatori e, per sfuggire a quella che credono una minaccia, scappano, talvolta mettendo a repentaglio la loro vita. Per fortuna possiamo continuare a scalare, sciare e fotografare in montagna senza creare troppi problemi: basta mettere in pratica alcuni accorgimenti e cercare di evitare alcuni luoghi particolarmente fragili o periodi dell’anno in cui gli animali sono più vulnerabili.