Durante una gita in montagna possiamo imbatterci in stambecchi e camosci con ”orecchini” o ”collane” colorate. Si tratta di animali che sono stati catturati e liberati dopo l’applicazione di marche auricolari.
Le marcature sono univoche e permettono di riconoscere i singoli soggetti, di seguire i loro spostamenti e di raccogliere informazioni sulla loro biologia ed etologia.

Gli animali e noi è anche un pieghevole: qui puoi leggere e scaricare la pubblicazione!

cosa fare?

L’estensione del territorio delle Aree Protette Alpi Marittime, la loro morfologia complessa e non sempre di facile accesso, rendono difficili le osservazioni dirette e, in alcuni casi, anche la trasmissione dei segnali gps.
Per questo sono importanti le segnalazioni di animali marcati da parte degli escursionisti e degli alpinisti. D’interesse per l’Ente sono anche le informazioni in merito a esemplari morti, soggetti particolari (ad esempio per il colore del manto) e dunque potenziali ibridi, individui che presentano segni di malattia o anomalie di trofeo. Affinché le osservazioni siano utilizzabili al meglio è preferibile rilevare le coordinate, scattare qualche fotografia e compilare la scheda che troviamo sul sito internet del’Ente.

Oltre a camosci e stambecchi possiamo imbatterci anche in altri animali con marcature come ad esempio gli uccelli. Su questi possiamo vedere delle marcature sulle ali o sulla coda ottenute con la decolorazione di alcune penne o con anelli alle zampe. Anche in questo caso la nostra osservazione può essere di fondamentale importanza per la ricerca scientifica e la conservazione dell’avifauna.

cosa non fare?

Avvicinarsi troppo agli animali per osservare meglio le marcature. Rischiare di inviare segnalazioni errate: meglio appuntarsi subito posizione delle marcature e colori, soprattutto se non c'è stato modo di scattare delle fotografie. Tornati a casa, è normale essere assaliti dai dubbi...

In caso di rinvenimento di animali morti evitiamo di toccarli.

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E se...