Cooperazione internazionale

Capo Verde: un ponte tra Europa e Africa

Cooperazione internazionale

Mostra fotografica dedicata a Capo Verde, paese africano in cui l’Ente Aree Protette Alpi Marittime è impegnato in un progetto di sviluppo del turismo rurale coordinato dall’ass. Persone Come Noi.

Uno degli spettacolari sentieri di Capo Verde | N. Villani

Un grande vulcano attivo, sentieri lastricati di montagna che nulla hanno da invidiare alle strade reali di caccia, scogliere e piccoli porti, incontri comunitari, scene di vita locale: sono i soggetti di quaranta fotografie di Nanni Villani, responsabile valorizzazione territorio delle Aree Protette delle Alpi Marittime, esposte dal 13 luglio presso il centro visita di Vernante del parco nella mostra “Capo Verde: un ponte tra Europa e Africa”.

Che cosa lega il piccolo arcipelago africano con le Alpi Marittime?
Un progetto, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e coordinato dall’organizzazione umanitaria Persone come Noi, con sede a Busca, che nell’ex colonia portoghese intende rafforzare il ruolo dei parchi e promuovere il turismo rurale.
Per raggiungere questi obiettivi Persone Come Noi ha coinvolto l’Ente di gestione delle Aree Protette, che già in passato ha realizzato progetti internazionali di cooperazione ed è stato, come Parco delle Alpi Marittime, uno dei primi sette siti a livello continentale ad aver ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile.

Il progetto “Sostegno alla microimprenditoria femminile ambientalmente sostenibile nel settore turismo rurale finalizzata alla resilienza dei settori vulnerabili”, si sviluppa su tre (Santiago, Fogo, Sant’Antao) delle dieci isole che compongono l’arcipelago al largo delle coste del Senegal. Il lunghissimo titolo vuole comprendere tutti gli ambiti su cui è incentrato il piano delle azioni: la componente femminile della popolazione, anello debole sia dal punto di vista sociale che economico, il turismo e il suo sviluppo in aree fino a oggi ai margini dei flussi di visitatori, l’ambiente e la necessità di conservazione del patrimonio naturale, da non compromettere come già avvenuto in altre parti dell’arcipelago.

Per secoli possedimento portoghese, Capo Verde ha ottenuto l’indipendenza nel 1975. L’isolamento geografico, le vicende storiche – il 70% della popolazione è creola, con mescolanza di geni che derivano da etnie africane quali Fula e Mandingo così come da portoghesi, italiani, inglesi – fanno sì che il paese appaia agli occhi di chi proviene dal vecchio continente come un’Africa domestica, senza grandi problemi di sicurezza, relativamente ben organizzata, toccata solo in parte dalle tante contraddizioni tipiche di molti dei paesi africani. Un ponte tra due mondi, un posto che merita di essere visitato, vissuto.


Info pratiche

La mostra fotografica Capo Verde: un ponte tra Europa e Africa, a ingresso libero, è allestita presso il Centro Visita del Parco a Vernante fino a venerdì 30 settembre negli orari di apertura dell'ufficio turistico (dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, tutti i giorni eccetto il giovedì).

In contemporanea, presso il Centro visita del Parco è possibile visitare Viaggio acquatico, la mostra che propone una selezione di illustrazioni evocative dell'immaginario di Alicia Baladan legate tra loro dall'elemento acqua o dall'ambientazione in contesti naturali.

Ultimo aggiornamento: 21/07/2022

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