Progetto Alcotra Aclimo

Clima e acqua: sinergie per il futuro tra parchi alpini

Progetto Alcotra Aclimo

Approfondire le conoscenze per affrontare la crisi climatica e la riduzione della disponibilità di risorse idriche.

Mella fotografia: L'équipe del Politecnico di Torino al rif. Genova durante i rilievi al Lago Brocan.
L'équipe del Politecnico di Torino al rif. Genova durante i rilievi al Lago Brocan.

Parlare di diminuzione di acqua in un anno piovoso come quello in corso può sembrare un paradosso, soprattutto in montagna, ambiente che da sempre associamo all’abbondanza di questa risorsa. Eppure le evidenze scientifiche confermano che, a causa del riscaldamento globale, di acqua ce ne sarà sempre meno, che sulle Alpi ce ne accorgeremo presto, ma soprattutto che per affrontare il problema non basterà chiudere il rubinetto quando ci laviamo i denti.

La siccità sulle Alpi cambierà “nell’intensità, nel deficit, nella durata e nell’estensione”, diventando più severa, anche negli scenari emissivi più favorevoli, ossia quelli che vedono un innalzamento della temperatura media globale di "solo" +1,6°C. (*)


Clicca qui per il Rapporto di Arpa Piemonte
sulla situazione idrica nella nostra regione nel 2023


In questo contesto di severo cambiamento, per l’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime è necessario comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sugli habitat e sulle specie più sensibili alla disponibilità di risorse idriche, sensibilizzare la popolazione sulla necessità di adattarsi e ad un utilizzo saggio dell'acqua oltre che sostenere il territorio nella transizione delle attività agricole, in particolare di quelle pastorali.
Sono anche gli obiettivi che si pone il progetto ACLIMO. Clima e acqua: sinergie per il futuro tra parchi alpini”, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A France-Italia ALCOTRA 2021-2027, di cui APAM è beneficiario insieme ad altri sette parchi dell’arco alpino occidentale: i vicinissimi Parc national du Mercantour, Parco Naturale delle Alpi Liguri e Parco Fluviale Gesso e Stura, ma anche l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, il Parc national de la Vanoise, il Parc national des Ecrins e il Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Il primo passo per agire in maniera efficace è sempre la conoscenza: cosa succederà a casa nostra? Per rispondere a questa domanda APAM ha chiesto il supporto di una delle eccellenze italiane nel campo della ricerca: il Politecnico di Torino, e precisamente i team del professor Andrea Lingua e di Bartolomeo Vigna (responsabile del Laboratorio Carsologico Sotterraneo della Grotta di Bossea) del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI).
Grazie ai fondi del progetto “Aclimo” e alla collaborazione tra il Politecnico e l’Ente, è attualmente in corso una ricerca che intende indagare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche sotterranee e superficiali e individuare una metodologia di monitoraggio a lungo termine. Questi studi interessano le Alpi Marittime, il Parco del Marguareis e alcune riserve naturali gestite dall'Ente. Per capire i trend di variazione della disponibilità idrica si fa uso di immagini satellitari, foto storiche e rilievi puntuali, inoltre verranno realizzate delle modellizzazioni 3D del Lago del Vej del Bouc e del Lago Brocan. Con queste e altre tecnologie all’avanguardia, messe in campo dal Geomatics Lab del Politecnico, si cercherà di comprendere gli impatti su habitat, vegetazione, torbiere, laghi, ghiacciai e zone umide.

Dell'avvio delle prime attività del progetto Aclimo ne ha parlato anche il TG Leonardo nell'edizione dello scorso 8 agosto.

“Aclimo” è stato avviato a ottobre 2023 e terminerà nel 2026, anno in cui verranno pubblicati e divulgati al grande pubblico i risultati della ricerca.
Per saperne di più sul progetto clicca qui

(*)(fonte: “Future Changes in Floods, Droughts, and Their Extents in the Alps: A Sensitivity Analysis With a Non-Stationary Stochastic Streamflow Generator”, Manuela I. Brunner, Eric Gilleland, ricercatori del Politecnico di Zurigo e del National Center for Atmospheric Research di Boulder).


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Ultimo aggiornamento: 26/09/2024

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