#effettofarfalla
Ciclo di sviluppo della farfalla
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Le farfalle compiono una metamorfosi completa, attraverso 4 stadi differenti tra loro: uovo, bruco (detto anche larva), crisalide (o pupa) e immagine (stadio adulto).

Le farfalle compiono una metamorfosi completa, passando attraverso 4 stadi completamente differenti tra loro: l’uovo, il bruco, la crisalide (o pupa), fino allo stadio adulto chiamato immagine.
Ogni stadio della vita è caratterizzato da una stretta dipendenza con le proprie piante nutrici, vale a dire le piante su cui la farfalla adulta depone le uova. Queste saranno poi quelle di cui si nutrirà il bruco, le stesse dove si potrà trovare infine la crisalide.
La specificità delle piante nutrici per i diversi stadi evita la competizione tra adulti e larve.
Prima di accoppiarsi le farfalle svolgono rituali di riconoscimento e accettazione del partner.
Molto suggestivi sono i voli ascensionali, che prevedono una salita elicoidale di un maschio e una femmina, con uno sbattere continuo delle ali, per valutare la disponibilità del partner all’accoppiamento.
Una volta avvenuto, la femmina depone le uova.
Il bruco presenta una forma cilindrica in genere appiattita.
La colorazione ha spesso funzione mimetica, ma in alcuni casi anche aposematica: se nel primo caso l’insieme di colori permette al bruco di passare inosservato, nel secondo, invece, la colorazione è appariscente, al fine di avvisare potenziali predatori della propria tossicità.
A contraddistinguerlo sono inoltre numerosi peli presenti sul suo corpo.
Presenta un apparato boccale di tipo masticatore con cui riesce a triturare le foglie.
Per spostarsi utilizza tre corte paia di zampe.
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Prima di potersi creare la crisalide, il bruco deve passare tramite un processo chiamato muta.
La sua crescita è rapidissima: nel giro di pochi giorni riesce infatti ad aumentare di parecchie volte il proprio volume. Per poter crescere a questi ritmi deve cambiare la propria pelle – o cuticola – che, per quanto risulti elastica, deve essere sostituita diverse volte per consentire uno sviluppo ottimale.
Una volta pronto, avviene l’ultima muta: il bruco, non appena la cuticola cade a terra, si chiude in un bozzolo duro e resistente, la crisalide, in cui avviene il miracolo: una serie di sconvolgimenti morfologici lo porteranno a divenire la farfalla, lo stadio adulto e finale dell’animale che noi tanto ammiriamo.
Spesso la crisalide assume colorazione mimetica, perché è lo stadio più vulnerabile del processo. Alcune sembrano escrementi di uccello proprio per eludere i predatori - tecnica utilizzata anche da alcuni bruchi.
Una volta raggiunte condizioni di temperatura e ambientali favorevoli, la farfalla inizia a rompere attivamente la crisalide e, aiutandosi con le zampette e con contrazioni dell’addome, se ne libera.
Per poter iniziare a volare, le ali si devono asciugare e riscaldare e l’emolinfa deve iniziare a circolare nelle nervature per aprire completamente la struttura.
A seconda della specie il periodo invernale viene trascorso in stadio di uovo, bruco, crisalide o adulto; in quest’ultimo caso, la farfalla attua un processo di vera e propria ibernazione, con rallentamento delle proprie funzioni vitali.
Con l’avvento della primavera e dello sbocciare dei fiori, le farfalle riprendono appieno le loro funzioni vitali, ricominciando a nutrirsi, crescere e riprodursi, dando così vita alle nuove generazioni.
Alcune specie sono in grado di produrre più generazioni durante la stagione di volo, altre invece compiono una sola generazione all’anno e gli adulti sono visibili in particolari periodi, alcuni anche molto brevi. La vita di una farfalla adulta dura in media due o tre settimane; alcune possono avere vita più breve, altre più lunga. La loro vita è quindi strettamente connessa alle condizioni ambientali, meteorologiche e alla disponibilità alimentare del proprio habitat: questo fragile equilibrio deve essere salvaguardato e preservato per permettere al ciclo della vita di continuare.